Buon anno, maestra Bina

Chi è figlio di insegnanti vive settembre nell’agitazione. Passi due mesi sentendo insegnanti lamentarsi di tutto, ma quando arriva settembre la fibrillazione è alle stelle. Non vedono l’ora di riabbracciare i loro bimbi, di vederli cresciuti e con l’attesa di fare insieme nuove scoperte.

Questo è il primo anno in cui vivo settembre senza agitazione.

Mia madre non c’è più, e anche se ci fosse, vivrebbe questo mese tristemente perchè sarebbe il primo da pensionata. A neanche 52 anni.

Una malattia l’ha trascinata via, nonostante i suoi tentativi di rimanere aggrappata fino all’ultimo.

Queste sono le parole che ha dedicato ai suoi alunni per il loro ritorno a scuola.

Carissimi bimbe e bimbi, ecco che ricomincia il viaggio verso nuove avventure e conoscenze.

Quest’anno mi dispiace non potervi accogliere nei primi giorni di scuola, ma vi assicuro che siete stati e siete sempre nei miei pensieri.

Ci tenevo ad augurarvi un buon inizio di anno scolastico, un anno sicuramente di scoperte per alimentare e soddisfare ogni curiosità, per conoscere e conoscersi. Sapete che una vita senza conoscenze è una vita a metà, se non conosci te stesso non puoi capire e conoscere gli altri. Spero di ritornare al più presto e stare con voi.

La vostra maestra Bina.

Risuona la sua voce mentre mi dettava la filastrocca che aveva pensato nel letto, arrabbiata perchè non aveva neanche le forze di mettersi a scrivere davanti al PC. Lei, che passava le ore a preparare i materiali, non riusciva a scrivere una poesia per i suoi amati bimbi.

Una maestra unica, che ha sofferto per il suo lavoro come pochi altri. Fino all’ultimo respiro.

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