Non è facile individuare l’inizio preciso della nascita di un sentimento come quello del nazionalismo catalano. Non è facile anche per le pressioni sull’ideologia nazionalista interne alla Catalogna e per i tentativi di ridimensionamento dall’esterno.
Il nazionalismo catalano nasce dall’idea che la Catalogna sia una nazione con diritto all’autodeterminazione per la sua storia e le sue tradizioni linguistiche e culturali. Per questo si rivendica il pieno sviluppo dell’economia catalana solo nella sua autogestione dal governo centrale.
Catalogna VIII-XVI secolo: la prima indipendenza nel X secolo e l’unione al Regno di Aragona
Per giustificare il sentimento di nazione, i catalanisti si rifanno alla storia medievale della regione. Dopo essere stato anch’esso parte di Al-Andalus nell’VIII secolo, il territorio iberico sotto il controllo musulmano, il territorio catalano passa sotto al controllo carolingio per due secoli fino all’indipendenza ottenuta nel X secolo. La Catalogna divenne poi un territorio feudale, governata da diversi conti.
Nel XII secolo ci fu l’unione dinastica tra Ramón Berenguer IV e Petronila de Aragón, per cui Barcellona entrò a far parte del Regno d’Aragona che nel XV secolo governava anche il sud Italia e la Sardegna. Il matrimonio tra Fernando II di Aragona e Isabella di Castiglia porta a una nuova unione dinastica, ma la Catalogna mantiene le sue istituzioni nate nel 1365 e ufficializzate con le Cortes nel 1495, tanto che fino alla fine del XVI secolo si parla di “regni spagnoli”.

Curiosamente, la Generalitat del Catalunya conta i propri presidenti dall’anno 1359. Il primo presidente, secondo quanto si legge su Wikipedia, è Berenguer de Cruilles, vescovo di Girona, mentre Carles Puigdemont è il 130°.
Els segadors, inno della Catalogna dal 1640
La crisi dovuta alla guerra dei 30 anni (1618-1648) porta a rivolte a Barcellona, chiamate dei segadors (1640), dei mietitori arrivati dalla campagna per vendicare la condanna a morte per omicidio di uno di loro da parte dei soldati del re. Questo episodio dà inizio a una guerra civile catalana tra i catalani a favore dell’indipendenza da Felipe IV e i monarchici. La canzone dei segadors è l’inno della Generalitat de Catalunya.
Catalogna a influenza spagnola, poi francese, poi di nuovo spagnola
I catalani indipendentisti raggiungono l’accordo di separazione dai monarchi spagnoli. Sedotti dalla Francia, la Catalogna si sottomette a Luigi XIII nel 1641. Presto però i catalani si rendono conto che, in fin dei conti, erano sempre sottomessi a un monarca. Chiedono quindi di ritornare sotto il controllo spagnolo. Con il Trattato dei Pirenei del 1659 Felipe IV recupera il controllo della Catalogna, lasciando alcune contee pirenaiche alla Francia e di fatto dividendo il territorio catalano. Con la guerra di successione alla corona spagnola (1701-1715), che coinvolge quasi tutti i regni europei del tempo, la situazione precipita. Borbonici e catalani sono di nuovo in lotta.
La diada, la rivendicazione dell’indipendenza catalana
L’11 settembre 1714 Barcellona cede dopo mesi di assedio dell’esercito borbonico, che instaura un regime quasi assolutistico e fortemente centralista. Oggi, l’11 settembre si celebra la diada, il giorno festivo nazionale catalano, e si ricorda la caduta della città. Da anni la diada è un giorno di rivendicazione dell’indipendenza catalana, e come si fa presente in questo articolo (da leggere) de Il Post, durante le partite del Barcellona si inneggia all’indipendenza catalana al minuto 17.14.
I decreti di Nueva Planta (1707-1716) aboliscono tutte le istituzioni catalane. Nonostante il centralismo, la Catalogna è una delle regioni più ricche, anche grazie al commercio con il Sudamerica e all’industrializzazione.
L’oppressione di Napoleone, il catalanismo e la Prima Repubblica Spagnola
Tra il 1808 e il 1814 la Catalogna soffre l’occupazione napoleonica, e in seguito una nuova guerra di successione monarchica divide la Catalogna. Come risultato, verso la fine del XIX secolo nasce il catalanismo per il recupero della lingua e della cultura catalana, vietati per un secolo, e comincia a svilupparsi un sentimento repubblicano anche per le guerre di successione al trono
L’inefficienza di Isabella II, vincitrice della guerra di successione, porta a una rivoluzione, detta La Gloriosa, che nel 1868 fa cadere Isabella II e dà inizio a un sessennio rivoluzionario. Gli scontri tra le varie opzioni monarchiche per la successione al trono favoriscono la fondazione della Prima Repubblica Spagnola, dichiarata nel febbraio del 1873 proprio a Barcellona.

La repubblica divisa e la nascita del movimento nazionalista catalano
Gli scontri interni al governo della Repubblica favoriscono la restaurazione borbonica nel 1874. Il catalanismo non è ancora forte, ma la popolazione è molto orgogliosa e contenta di poter recuperare la propria lingua e le proprie tradizioni ed è sempre più a favore del federalismo.
É proprio in questi anni che nasce il movimento nazionalista catalano. Nel 1886 si celebra la prima diada, e la crisi dovuta alla perdita delle colonie nel 1898 riapre il dibattito repubblicano in Catalogna.