Sant’Apollinare Nuovo – Lo splendore del mosaico tra culto ariano e cattolico

Sant'Apollinare Nuovo

L’antica basilica palatina dell’imperatore Teodorico è una delle chiese più affascinanti di Ravenna, sia per la sua storia che per i misteri che si celano dietro alle sue mura.

Prima di tutto la sua natura non è ancora chiara: fino a qualche anno fa si pensava che fosse la chiesa “privata” di Teodorico e della sua corte, data la vicinanza con l’enigmatico palazzo.
La basilica, infatti, fu costruita nel V secolo da Teodorico e decorata secondo i canoni ariani. A questo periodo risalgono le decorazioni musive della chiesa, che hanno subito modifiche nel corso dellariconversione al culto cattolico nel VII secolo. Ci sono alcuni elementi bizzarri che lo ricordano: vedete le mani che sporgono sulle colonne della rappresentazione del palazzo di Teodorico? Ecco, parliamo di quello! Nella riconversione al culto cattolico molti elementi ariani -come i riferimenti alla corte dell’imperatore- vennero tolti o “corretti”.
Le processioni rappresentate ai due lati della navata principale erano inizialmente le processioni dei cortigiani di Teodorico, trasformati poi in martiri e vergini con l’inserimento dei nomi e delle corone auree sulla testa dei pellegrini.

La chiesa venne poi dedicata a Sant’Apollinare per la presenza delle reliquie del primo vescovo Ravenna, trasportate nel IX secolo da Sant’Apollinare in Classe.

Ciò che richiamerà di certo la vostra attenzione è la presenza di vari stili decorativi: il mosaico originale del V secolo si trova accanto al soffitto a cassettoni di inizio ‘600 e alle decorazioni barocche un tempo coperte e di recente ritornate visibili.

La basilica è però importante per le testimonianze musive che sono giunte quasi intatte fino a noi.
Sopra le colonne, su tre livelli, si estende il più lungo ciclo musivo dell’antichità che si apre con la celebre rappresentazione del porto di Classe e della parte opposta del palazzo di Teodorico.
Segono poi le processioni dei martiri e delle vergini che, come abbiamo detto, originariamente rappresentavano la corte di Teodorico. Le processioni culminano verso l’abside con Cristo sul trono da una parte e i Re Magi che portano i doni al bambino Gesù e Maria dall’altra.

Nella fascia superiore ritroviamo delle rappresentazioni di santi e profeti, mentre in quella più alta si intravedono scene della vita di Cristo, alcune delle meglio conservate al mondo. Non sono facili da distinguere e da contestualizzare vista l’altezza a cui si trovano (l’ideale per poterle apprezzare al meglio è di certo avere con sè un binocolo o uno zoom) ma sono splendide ed arricchiscono la decorazione con numerosi dettagli.

Sant’Apollinare Nuovo è una chiesa che più di altre racconta il trascorrere del tempo, l’avvicendarsi delle popolazioni, dei culti, degli stili, in un continuo processo di fusione ed arricchimento.

Quest’articolo è stato pubblicato su ravennacityguide.it il 5 aprile 2016.

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